“LA MAZURKA DEL VINO MOSSO”
Di PASCUCCI EZIO e BOFFI MARIA PAOLA
San Venanzio Fortunato, dal lontano territorio di Poitier, in Francia, dove era vescovo, scriveva con una punta di nostalgia: “Ricordo la mia terra, dove germoglia la vite, sotto l’alta montagna dalla quale il verde lussureggiante protegge le zone più disadorne”. La sua terra si estendeva sulle colline sopra Oderzo. Non vi era ancora il prosecco che arriverà solo più tardi, ma già allora si coltivava una vite di qualità che possedeva da sempre le potenzialità del vino mosso. Ad integrare gli scritti del Santo Vescovo, arriva uno storico: Giovanni Bonifacio che, nel XII secolo, aggiungeva: “Sono sistemati in questi colli frutteti, uliveti e vigne che danno frutti eccellenti, olio saporito e pregiati vini che non sfigurano sulle tavole dei principi tedeschi”.
“I SEMI DELLA GIUNGLA”
Grazie alla società Rain Forest, in Spagna, a Fuengirola, è stato costruito il primo zoo di tutta Europa concepito interamente come paesaggio da immersione. Lo scopo è quello di dare sia agli animali che ai visitatori la sensazione di stare realmente attraversando la giungla, un concetto che ha effetto immediato sull’animale e che insegna al visitatore la bellezza dell’intero ecosistema.
Il ruolo che questa nuova generazione di zoo ha nella conservazione è basato sulla qualità della vita degli animali che ospita. E’ essenziale far sentire le specie come se fossero nel loro habitat naturale e quando questo scopo è raggiunto si riflette immediatamente nel comportamento degli animali.
Una delle più grandi vittorie di questo concetto di zoo è avere diverse specie che condividono lo stesso ambiente, creando un’immagine realistica di come sono le foreste originali.